Per chi ama soggiornare in posti particolari, magari lontano dalle rotte più trafficate dagli altri turisti, c’è una tendenza tutta da esplorare: quella del glamping. Questo modo di riposare è nato in nord Europa nonostante il nome inglese, che è la crasi di “glamour” e “camping”: di fatto, si tratta di un modo di campeggiare senza scomodità e senza rinunciare al lusso. Anzi!
Coccolarsi in tenda: contraddizione in termini?
Potrebbe sembrare un’assurdità pensare di stare comodi in tenda, ma il glamping promette (e mantiene) proprio questo. Il merito è anche delle strutture utilizzate, che sono yurte alla maniera degli antichi mongoli, oppure casette vere e proprie, il più delle volte in legno. Non esattamente tende canadesi strette e umide, insomma!
La costante rimane la location: il glamping si fa ai bordi di un bosco, su spiagge isolate, o più in generale in situazioni lontane dai centri urbani dove l’unica presenza è quella del personale dell’alloggio diffuso dove si sceglie di trattenersi, che rimarrà discretamente a distanza ma sempre pronto a intervenire per ogni necessità.
Cosa c’è in una sistemazione da glamping?
Che sia tenda o bungalow, se il glamping è fatto seguendo i canoni di questa moda, davvero non troverete differenze con la più lussuosa camera d’albergo.
Dei morbidissimi tappeti 200×300 isolano la struttura dal terreno, rendendola più confortevole, e grandi letti possono ospitare comodamente voi e i vostri compagni di viaggio (in genere ci si può stare in due, ma in qualche caso si può viverci anche in 4-6 persone).
Divani, mobile bar, cucinotti e anche bagni con vasche idromassaggio: nel glamping non ci si fa mancare davvero nulla.
Glamping in Italia? Sì, grazie
Anche in Italia è possibile fare il “glamping-traveller”: in Toscana, Veneto, Umbria, Abruzzo, Sicilia… sempre di più sono le località che sfruttano le particolarità del proprio territorio per offrire ai visitatori un’esperienza insolita. Pensateci per la vostra prossima vacanza!